Estratto
Trasparente. Teatro. Cenno storico
01/01/1962
Ita
Altrove, le didascalie ci parlano di trasparenti dipinti, con una tecnica molto simile a quella odierna. [...] Non si tratta in questo caso di giochi di luce e controluce, né, dato che il trasparente si limita a una parte soltanto della scena, di un espediente per mutazione a vista. L'espediente, se mai, è di natura pittorica, e in questo senso il trasparente dovette essere largamente utilizzato dai Bibiena nelle loro inesauribili prospettive 'ad angolo'. La pittura, realizzata su telai semitrasparenti o trasparenti (carta o tela), acquista una particolare evanescenza che ammorbidisce le linee geometricamente prospettiche, senza renderle imprecise; col digradare dell'intensità cromatica dei piani, aumenta inoltre sensibilmente, l'effetto di profondità.
Elena Povoledo, Trasparente, in Silvio D'Amico (a cura di), «Enciclopedia dello Spettacolo», Le Maschere, 01/01/1954, Roma
tipologia
ambito
Povoledo si riferisce a pratiche settecentesche, in particolare a: Armida di Bertoni (Venezia, Teatro Sant'Angelo, 1747; sene Pietro Zampieri e Carlo Lazzari), dove nell'atto II compare il palazzo della Maga "tutto di quadri trasparenti"; Alcide al bivio di G.A. Hasse, libretto Metastasio, Vienna, Hoftheater, 1760, scene Giuseppe Chaman sovrintendenza di Giovanni Maria Quaglio (con "bassirilievi trasparenti").
Trasparente dipinto (Ita)
Trasparente (Ita)
prospettiva ad angolo